Ricerca personalizzata

martedì 7 ottobre 2008

Secondo duello


Va in onda questa sera in prime time, notte fonda per gli italiani, il secondo faccia a faccia tra i due contendenti alla poltrona di presidente degli Stati Uniti.
Obama parte in vantaggio, con McCain staccato di 4 punti; stasera a differenza della volta precedente le domande verranno direttamente dal pubblico, al momento ne sono arrivate circa 60 milioni per email.
Decine i sondaggi che vengono eseguiti sia dai network americani che dai giornali. I sondaggi sono ovviamente eseguiti a livello nazionale; ricordo che le ultime due elezioni sono state decise con la vittoria in alcuni stati chiave, vittoria ottenuta con differenze minime dei voti.
Lo stato decisivo per eccellenza è l'Ohio: qui in vantaggio è Obama con il 51% delle preferenze contro un 45% per McCain.
Mancano poche settimane a questa elezione. Si dice che in Italia le campagne elettorali durano troppo, costano troppo e bloccano il paese fino alle elezioni. Mi pare che negli USA vada ancora peggio perchè alla campagna elettorale vera e propria va aggiunta la lunga fase dell'elezione dei candidati, che spesso provoca lotte intestine tra i candidati e lacera profondamente i partiti.
Comunque finirà, chiunque vincerà, per il mondo queste elezioni sono importantissime per far riprendere agli Stati Uniti il ruolo di bussola del mondo che in questi ultimi tempi ha perso.

La crisi è qui!


E' arrivata anche in Europa la devastante crisi finanziaria. In Italia ha prima colpito Unicredit facendola crollare, poi gli altri bancari. Ci sono segni evidenti di panico tra gli investitori; ieri nella giornata più nera per le borse dal 1987, ben 11 titoli tra i 40 principali sono stati sospesi per eccesso di ribasso.
In un solo giorno e solo in Europa, sono stati bruciati 450 miliardi di euro di capitalizzazione. Da questi numeri si capisce come, la pur enorme operazione americana non possa essere sufficiente senza una corale svolta mondiale. Si parla di una nuova regolamentazione per quanto riguarda gli scambi europei, ma non solo, si parla di un super fondo alimentato da tutti gli stati membri per mettere i risparmiatori al riparo da eventuali altri fallimenti di banche.
ieri sera un analista al TG5 invitava i risparmiatori a non correre per (s)vendere le proprie azioni in quanto c'era si stato un crollo verticale dei mercati, ma gli scambi registrati erano stati molto bassi per cui non c'era pericolo.
Personalmente mi pare che nessuno sappia quanto è e quanto grande potrà diventare questa crisi, certo è che s e ogni staterello approva le sue leggine per salvare i suoi risparmiatori, difficilmente si arriverà ad una soluzione del problema. Senza contare che sarebbe l'ennesima volta in cui l'entità Europa, nonostante gli sforzi francesi, apparirebbe inutile agli occhi dei suoi stessi cittadini: una macchina costosissima, che quando serve viene bloccata da veti incrociati...

domenica 5 ottobre 2008

Federalismo fiscale


E' stato approvato dal consiglio dei ministri di venerdì il disegno di legge per il federalismo fiscale. Lasciatemi dire : finalmente!
Per la prima volta, almeno da quanto io possa ricordare, una riforma così importante arriva in parlamento con una base solida e trasversale di consensi. Il lavoro di affinamento e cesellatura svolto dal ministro Calderoli per cercare il pieno accordo con tutti i livelli di potere locali, non ha permesso all'opposizione di salire subito sulle barricate.
Sfortunatamente serviranno ancora anni prima che il nuovo regolamento entri a regime; è stato stabilito in due anni il tempo per la presentazione dei regolamenti applicativi, che devono sommarsi a qualche anno per l'abbandono del sistema di spesa storica.
Intanto però un primo passo, e importante, è stato fatto. Ora tocca al parlamento, speriamo si sbrighino.
Ovviamente l'approvazione di questo DDL è stato salutato come una vittoria dalla Lega che da sempre si batte per il federalismo fiscale e costituzionale; a differenza della riforma complessiva presentata nella legislazione del 2001, questa volta si è deciso di lavorare in modo diverso, cercando da subito un consenso che fosse il più largo possibile e facendo capire a tutti, soprattuto al sud Italia che la riforma non avrebbe creato problemi ma portato soluzioni.